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Mali: la geologia al servizio dello sviluppo

di: Andrea Spinelli Barrile | 15 Ottobre 2025

Si è svolta a Bamako, capitale del Mali, la sesta Giornata dei geologi del Mali sul tema “La geologia al servizio dello sviluppo sostenibile e della valorizzazione delle risorse energetiche, non c’è sviluppo senza donne”.

L’evento, presieduto dal ministro delle Miniere del Mali, Amadou Keita, ha riunito ricercatori, ingegneri e attori economici del settore geologico attorno a un obiettivo comune: affermare il ruolo delle scienze della Terra nella trasformazione del Paese. Il Mali è tra i principali produttori di oro in Africa: secondo il rapporto Eiti del 2023, la produzione nazionale ha raggiunto le 65,91 tonnellate, diventando il terzo produttore del continente. Secondo i dati del ministero delle Miniere e dell’energia, l’oro rappresenta quasi il 9% del Prodotto interno lordo e circa il 75% delle esportazioni. I siti di Loulo, Gounkoto e Morila, gestiti da Barrick gold e Firefinch, rappresentano una quota significativa della produzione industriale.

Secondo la relazione del ministro delle Miniere, al 31 agosto 2025 la produzione industriale di oro si attestava a 26,2 tonnellate, in calo del 32% rispetto all’anno precedente. Il ministero attribuisce questo calo alla sospensione delle attività in diversi siti a seguito di controversie tra il governo e gli operatori. In questo contesto, la Federazione dei geoscienziati del Mali (Fegem), organizzatrice dell’evento di Bamako, ha sottolineato la necessità di rafforzare la formazione e la cooperazione scientifica.

L’edizione 2025 si inserisce in un contesto di ristrutturazione del settore minerario, caratterizzato dalla volontà di diversificare le entrate e di integrare al meglio le sfide della formazione, della parità e della transizione energetica. Per il Mali, la geologia non è più solo una scienza di misurazione, ma sta diventando uno strumento di stabilità economica e di costruzione della nazione: il Codice minerario adottato nel 2023 rafforza il ruolo dello Stato nella gestione delle risorse e autorizza la partecipazione pubblica fino al 30% nei nuovi progetti. Come estensione di questa politica, la quota statale è stata aumentata al 35% nel progetto di litio di Goulamina, sviluppato con il gruppo cinese Ganfeng Lithium. Nello stesso anno, il governo ha sospeso l’estrazione artigianale dell’oro dopo diversi incidenti mortali verificatisi in siti non regolamentati: le autorità stimano che il settore artigianale rappresenti una quota significativa della produzione nazionale di oro, sebbene non dispongano di dati consolidati.

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