di: Valentina Milani | 8 Ottobre 2025
Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha invitato lo Zimbabwe a fornire maggiori dettagli sul piano di eliminazione progressiva del dollaro statunitense e di adozione della valuta nazionale Zimbabwe Gold (ZiG) come unica moneta entro il 2030. In un rapporto diffuso nei giorni scorsi, al termine della sua consultazione con le autorità di Harare, l’Fmi ha sottolineato la necessità di chiarire se l’uso della ZiG sarà limitato alle transazioni interne e se i depositi bancari potranno continuare a essere denominati in entrambe le valute.
“L’attuale mancanza di chiarezza sulle implicazioni operative per i depositi bancari in valuta estera ha accresciuto l’incertezza e frenato l’intermediazione finanziaria”, si legge nel documento, nel quale viene aggiunto: “Una maggiore trasparenza sul piano di transizione verso la monovaluta contribuirebbe a ridurre l’incertezza”.
Ad agosto, la Banca centrale dello Zimbabwe (Reserve Bank of Zimbabwe) ha presentato una tabella di marcia per la dedollarizzazione insieme a un nuovo piano economico quinquennale, fissando obiettivi da raggiungere prima che la valuta ZiG – sostenuta da riserve auree – diventi l’unico mezzo di pagamento entro la fine del decennio.
L’Fmi ha inoltre affermato che saranno necessari ulteriori passi per ampliare l’uso della nuova valuta nell’economia, sottolineando che la disciplina fiscale e il rafforzamento dei meccanismi monetari e di cambio sono condizioni essenziali per accrescere la fiducia nella ZiG.
Lo Zimbabwe aveva adottato un sistema multivalutario nel 2009, dopo che l’iperinflazione aveva reso inutilizzabile il dollaro locale. La valuta ZiG, introdotta per contenere l’inflazione e ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense, rappresenta oggi un tentativo di stabilizzazione economica a lungo termine.
© Riproduzione riservata




