di: Valentina Milani | 8 Ottobre 2025
L’Egitto punta a far sì che le fonti rinnovabili rappresentino oltre la metà del mix energetico nazionale nei prossimi anni, ma il percorso è frenato da carenze di finanziamenti e altre difficoltà. Lo ha dichiarato il ministro dell’Elettricità e delle energie rinnovabili, Mahmoud Esmat, intervenendo a una conferenza sulle utilities a Il Cairo di cui riferiscono i media locali.
Il ministro ha ricordato che il Paese mira ad ampliare la quota di rinnovabili al 42% del totale entro il 2030 e al 65% entro il 2040. Le nuove normative adottate dal governo prevedono anche misure per migliorare l’efficienza e ridurre i consumi di elettricità di circa il 18% entro il 2040.
Secondo Esmat, la strategia del Cairo è trasformare l’Egitto in un leader globale nell’economia dell’idrogeno a basse emissioni. In questo senso, è stata approvata una legge che introduce incentivi specifici per i progetti di idrogeno verde, con l’obiettivo di rafforzare la partecipazione del settore privato.
“L’Egitto sta affrontando sfide nel raggiungere i suoi obiettivi di transizione energetica nonostante i potenziali impatti positivi. Queste sfide riguardano in particolare la necessità di assicurare i finanziamenti per i progetti sulle rinnovabili e le infrastrutture”, ha affermato il ministro, sottolineando anche il bisogno di massicci investimenti a lungo termine, trasferimento tecnologico e formazione di personale qualificato.
A fine 2024, il direttore generale della General Authority for Investment and Free Zones, Husam Haiba, aveva precisato che l’Egitto punta a conquistare l’8% del mercato mondiale dell’idrogeno verde entro il 2040 e a diventare un esportatore di rilievo di energia rinnovabile verso l’Europa. Haiba ha aggiunto che nei prossimi anni verranno assegnati nuovi progetti, con il Giappone atteso a giocare un ruolo chiave nel loro finanziamento.
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