di: Enrico Casale | 1 Ottobre 2025
La pesca nelle acque interne africane rappresenta una risorsa vitale per milioni di persone e richiede investimenti urgenti per garantire la sostenibilità degli ecosistemi acquatici. Lo riporta uno studio della Banca africana di sviluppo (AfDB) intitolato Review of African Inland Fisheries, diffuso nel fine settimana.
Il rapporto stima che circa cinque milioni di africani si dedicano alla pesca a tempo pieno o parziale, mentre oltre dieci milioni – metà dei quali donne – dipendono da questa attività per la propria sussistenza, inclusa la pesca di sussistenza. La pesca in acque dolci fornisce proteine essenziali, genera reddito supplementare e contribuisce alla coesione sociale e alla resilienza delle comunità.
Secondo dati AfDB del 2024, la produzione di pesce in acque interne in Africa ha raggiunto 4,1 milioni di tonnellate, con i maggiori contributi provenienti dai grandi laghi e dai fiumi del continente occidentale e orientale. Tuttavia, il rapporto segnala che l’inquinamento, la costruzione di dighe e la perdita degli habitat naturali stanno compromettendo la capacità di questi ecosistemi di sostenere la produzione ittica.
Il documento invita a interventi mirati: ripristino degli habitat ittici degradati, bonifica dei fiumi inquinati, riconnessione delle pianure alluvionali e adozione di soluzioni basate sulla natura. Tra le aree critiche individuate figurano le paludi del lago Vittoria, il fiume Faleme in Senegal e le sezioni a valle delle dighe idroelettriche del fiume Tana in Kenya, dove la gestione artificiale delle piene potrebbe favorire il recupero della pesca.
L’AfDB sottolinea inoltre che l’integrazione della pesca nella gestione più ampia delle risorse idriche, combinata con politiche di governance efficaci, è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare e il reddito delle comunità vulnerabili, con particolare attenzione alle donne e ai piccoli pescatori.
La Banca africana di sviluppo, principale istituzione finanziaria per lo sviluppo in Africa, opera attraverso tre entità – la Banca africana di sviluppo, il Fondo africano di sviluppo (Adf) e il Fondo fiduciario per la Nigeria (Ntf) – ed è presente in 41 Paesi africani, con un ufficio anche in Giappone. L’appello dell’AfDB conferma la necessità di rafforzare la pesca interna come leva strategica per lo sviluppo sostenibile e l’inclusione economica nelle regioni africane più vulnerabili.
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