di: Andrea Spinelli Barrile | 26 Settembre 2025
Il governo keniano ha annunciato la ripresa del progetto per la costruzione della diga di High Grand Falls, che sarà la quarta più grande in Africa. Il progetto costerà 2,6 miliardi di dollari (337 miliardi di scellini) ed era stato interrotto a Luglio tramite decreto del ministero del Tesoro.
Lo ha annunciato il segretario keniano all’Energia Alex Wachiru, intervenuto alla Conferenza sull’energia sostenibile (Sec25) tenutasi a Olkaria, nella contea di Naivasha: “La diga, che costerà 340 miliardi di scellini kenioti, sarà la quarta più grande del continente, ed è per questo che stiamo formando un team di alto livello per definire come costruiremo la diga di Grand Falls” ha detto Wachira.
La centrale idroelettrica che il Kenya intende realizzare avrà una capacità di 700 megawatt (Mw) e, secondo Wachira, la diga contribuirà a soddisfare la crescente domanda di elettricità del Kenya, che ha raggiunto la cifra record di 2.392 Mw ad agosto. Il governo ha già formato un comitato tecnico per supervisionare il progetto e si prevede che la costruzione richiederà cinque anni: Wachira ha aggiunto che la diga dovrebbe ridurre la dipendenza dalle importazioni di elettricità dall’Etiopia e integrare le fonti di energia solare ed eolica del Kenya.
Attualmente, il 78% dei keniani ha accesso all’elettricità. Negli ultimi due anni, 1,2 milioni di case hanno ricevuto l’elettricità. Il governo prevede ora di fornire elettricità a un altro milione di case entro la fine del prossimo anno.
La High Grand Falls è una centrale idroelettrica progettata nel 2009 sul fiume Tana, il fiume più grande del Kenya, che sfrutta l’energia delle cascate di Kibuka, nelle vicinanze della Riserva nazionale di Mwingi, 280 chilometri ad est di Nairobi. Il cantiere è stato avviato nel 2013 e, inizialmente, il progetto era inserito nel porto di Lamu e nel corridoio di trasporto Lamu-Sudan meridionale-Etiopia (Lapsset). La diga creerà un lago di 165 chilometri quadrati e 5,6 miliardi di metri cubi e sarà un’opera mastodontica: 4.500 famiglie che vivono a Tharaka Nithi e Kitui dovranno essere evacuate.
Tuttavia, a luglio la Direzione Ppp del Tesoro nazionale del Kenya aveva annullato l’accordo di costruzione originale con la società britannica Gbm Limited a causa del mancato rispetto dei requisiti del piano di sviluppo: ora l’Autorità nazionale per l’irrigazione, che gestisce il progetto, è stata nuovamente autorizzata a riaprire la procedura di gara.
La ripresa del progetto della diga di High Grand Falls avviene mentre il Kenya continua a completare altre importanti dighe multifunzionali, come ad esempio la diga di Thwake, che ha subito ripetuti ritardi ma è prossima al completamento. Le dighe sono una parte del capitale politico investito dal presidente William Ruto in campagna elettorale, quando ha promesso di realizzarne 100 in tutto il Paese, così da aumentare la capacità di generare energia, abbattere i costi per kilowattora e aumentare la capacità irrigua delle aree interessate da questi progetti.
Nel caso della High Frand Falls, l’amministrazione Ruto ha rescisso l’accordo da 337 miliardi di scellini con Gbm: secondo il rapporto sullo stato di avanzamento del progetto, il Comitato Ppp ha esaminato lo studio di fattibilità presentato dall’impresa britannica e ha riscontrato che non soddisfaceva diversi requisiti, cosa che ha portato alla risoluzione del contratto. Nonostante questo, all’azienda britannica è stato consentito di apportare modifiche al suo studio di fattibilità per un’eventuale ripresentazione. La decisione del comitato è stata presa contestualmente alla cancellazione di altri progetti, come la Nairobi-Mombasa Expressway (opera da 464 miliardi di scellini kenioti), mentre il progetto dell’autostrada Nairobi-Nakuru ha ricevuto l’approvazione per procedere.
Nel marzo 2023, il presidente William Ruto ha annunciato la ripresa della costruzione delle dighe Arror, Kimwarer e Itare – un progetto affidato ad alcune aziende italiane e che impegnava finanziariamente anche Sace e banche italiane, progetti che erano bloccati in seguito a procedimenti giudiziari avviati dal precedente governo keniano. L’ex presidente Uhuru Kenyatta, nel settembre 2019, aveva annullato il progetto della diga di Kimwarer a seguito di un’indagine che ha stabilito che era tecnicamente e finanziariamente irrealizzabile. Quattro anni dopo, in occasione della visita di Stato del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, Ruto disse che il governo del Kenya e le tre realtà italiane coinvolte avevano concordato di ritirare la causa in tribunale sull’annullamento del contratto del maggio 2017 per la costruzione di due dighe polivalenti nella Kerio Valley per un costo di circa 500 milioni di euro. La vicenda delle dighe ha coinvolto principalmente l’azienda di costruzioni Cmc Ravenna, incaricata della realizzazione delle opere e accusata di corruzione dal precedente governo, Ma la vicenda aveva indirettamente tirato in ballo anche Sace e Banca Intesa Sanpaolo, che avevano partecipato all’operazione nella costruzione dell’impianto finanziario che accompagnava l’offerta di realizzazione delle opere.
La vicenda, che di fatto era legata più a questioni politiche interne al Kenya che a reali ipotesi di reato, e Il successivo contenzioso, avevano di fatto bloccato negli ultimi anni una parte importante dell’operatività finanziaria tra Italia e Kenya.
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