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Unione Africana e Caricom, si cerca unione tra diplomazia ed economia

di: Celine Camoin | 9 Settembre 2025

Le più alte autorità dell’Unione africana (Ua) e della Comunità dei Caraibi (Caricom) si sono riunite in questi giorni ad Addis Abeba (Etiopia) per il loro secondo vertice, il primo in presenza dopo quello virtuale del 2021.

Come ha ricordato l’angolano Joao Lourenço, presidente di turno dell’Ua, i due blocchi si sono incontrati non solo per le affinità storiche, ma soprattutto perché condividono la stessa determinazione a trasformare le cicatrici del passato in ponti di solidarietà, cooperazione e giustizia. “Vogliamo fare di questo Vertice un momento importante di coordinamento globale tra africani e persone di origine africana, per riaffermare la nostra dignità e unire i nostri sforzi per la cooperazione politica, economica, sociale e culturale, basata sulla storia comune e sui legami di parentela che ci uniscono”, ha dichiarato il presidente angolano.

“Partenariato transcontinentale per la giustizia per gli africani e gli afrodiscendenti attraverso le riparazioni” è stato il tema dell’evento. “Questo Vertice è un’occasione per riflettere su tutti i fatti storici che ci uniscono e sulla necessità di elaborare un modello d’azione comune e una strategia che rinvigorisca la nostra forza, generata dal dolore e dalla sofferenza del passato coloniale. Solo così potremo intraprendere insieme il cammino del progresso, dello sviluppo e del benessere delle generazioni attuali e future di africani e afrodiscendenti, ponendo fine al ciclo di povertà che continua a devastare i nostri Paesi e le nostre regioni”, ha proseguito Lourenço.

Il presidente dell’Ua ha ricordato i progressi compiuti nell’ambito della cooperazione, tra cui l’insediamento dell’ufficio AfreximBank nei Caraibi. “Questo importante passo avanti ha aperto nuove opportunità commerciali e di investimento, con l’organizzazione dei Forum afro-caraibici sul commercio e gli investimenti, già giunti alla loro quarta edizione, che hanno riunito imprenditori e governi di entrambe le regioni. A questo si aggiunge la firma, il 26 settembre 2024, di un Memorandum d’Intesa tra l’Unione africana e la Comunità caraibica, che rafforzerà la cooperazione in settori strategici come commercio, trasporti, istruzione, scienza, cultura e sostegno reciproco di fronte alle sfide globali”.

Tra gli impegni ancora da realizzare, la definizione di una tabella di marcia chiara e concreta che permetta di stabilire una piattaforma comune di comunicazione e media il più rapidamente possibile, la firma di un accordo multilaterale sui servizi aerei e l’esenzione dai visti. “Dobbiamo rivedere i regimi dei visti e creare voli diretti tra Africa e Caraibi, istituire un partenariato pubblico-privato Africa-Caricom per la mobilitazione delle risorse e lanciare il Forum degli Stati e dei Territori dell’Africa e dei Caraibi. Credo che dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per attuare le nostre decisioni e trasformarle in benefici duraturi e concreti per i nostri popoli, sulla base di uno scambio intenso e attivo nei principali ambiti della nostra cooperazione. In particolare, in campo economico, per stimolare il commercio e gli investimenti nei settori dell’energia, delle tecnologie digitali, dell’agroalimentare e dell’economia blu; in campo culturale, per approfondire gli scambi educativi, artistici e sportivi che rafforzino la nostra identità comune; e in campo sociale, per dare voce ai giovani, alle università, ai centri di ricerca e alle organizzazioni culturali della diaspora”, ha dichiarato Lourenço.

Tra gli altri punti salienti, l’appello del rappresentante Ua a difendere congiuntamente un multilateralismo capace di rispondere alle sfide contemporanee in materia di pace e sicurezza, clima e sviluppo sostenibile, garantendo che le istituzioni internazionali abbiano una rappresentatività che comprenda le aspirazioni e le aspettative dei popoli di tutti i continenti, in particolare di quelli esclusi in Africa, America Latina, Asia e Medio Oriente.

L’alleanza strategica delineata al vertice di Addis Abeba ha trovato la sua applicazione commerciale più immediata nella quarta edizione dell’Intra-African Trade Fair (Iatf2025), tenutasi negli scorsi giorni ad Algeri. Alla fiera, la presenza caraibica è stata guidata dal Primo ministro di Saint Kitts e Nevis, Terrance Drew, che ha definito la nuova relazione economica tra Africa e Caraibi come l’opportunità di “costruire un Ponte Transatlantico di Speranza” in sostituzione dello storico “triangolo di sfruttamento”. Sottolineando che il commercio attuale tra le due regioni è inferiore all’1%, Drew lo ha definito non come una debolezza, ma come la più grande opportunità di crescita esistente.

In questo contesto, l’ufficio caraibico di Afreximbank ha confermato che due settori specifici stanno attirando investimenti immediati dai partner africani: il turismo e la connettività. Considerando il turismo il settore a più alto potenziale, Afreximbank ha già iniziato a finanziare direttamente progetti turistici e alberghieri, partendo da Grenada, e sta collaborando con le banche nazionali di sviluppo per estendere il credito alle Pmi in tutta la regione.

A questi si affiancano accordi strutturati nei settori delle energie rinnovabili, della produzione industriale e dell’agroalimentare, aree che rispondono direttamente alle priorità di sviluppo (come la Blue Economy e l’energia) menzionate anche al vertice Ua-Caricom.

La criticità emersa con più forza durante la fiera commerciale – l’assenza di voli diretti tra Africa e Caraibi – rispecchia perfettamente l’urgenza espressa da Lourenço ad Addis Abeba. Sia gli imprenditori sul campo sia i leader politici identificano la creazione di un accordo multilaterale sui servizi aerei e la revisione dei visti come il passo fondamentale e non più procrastinabile per trasformare la cooperazione diplomatica in flussi di investimento reali.

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