di: Andrea Spinelli Barrile | 26 Agosto 2025
La Russia punta a rafforzare la propria presenza economica e militare in Africa. È quanto emerso la settimana scorsa a Mosca, durante l’incontro d’affari russo-africano “Time of Partnership”, svoltosi presso il centro congressi Radisson Saransk. Tra i relatori c’era Artem Kureev, caporedattore del portale Africa Initiative, il principale sito russo di informazione dedicato al continente africano, controllato dal Cremlino e da tempo sotto sanzioni europee insieme al suo fondatore.
Ex agente del Servizio federale di sicurezza (Fsb) ed ex alto ufficiale della Gru, i servizi segreti militari russi, Kureev è stato in passato coinvolto in campagne di disinformazione sia in Europa sia in Africa. Nella sua presentazione ha sottolineato che la Russia “ha ancora pochi alleati affidabili in Africa, ma molti Paesi che potrebbero diventarlo”. Tuttavia, ha aggiunto, “alcuni Stati non solo non si avvicinano a noi, ma assumono una posizione attivamente filo-occidentale. In sostanza, c’è una lotta in corso”.
Parlando della cooperazione militare, Kureev ha elogiato l’attività delle unità del Corpo d’armata africano (Africa Corps), definendole “una sorta di garante della sicurezza delle imprese russe” nei contesti più instabili. Ha ricordato che Mali, Burkina Faso e Niger – Paesi oggi strettamente legati a Mosca – “rappresentano circa la metà della popolazione russa” e sono “ricchissimi di minerali”, sottolineando come, ad esempio, il governo maliano sia riuscito ad aumentare il bilancio statale prendendo il controllo del commercio dell’oro.
Secondo Kureev, l’ingresso delle grandi aziende statali russe nei mercati africani riflette direttamente la volontà politica del presidente Vladimir Putin, che negli ultimi tre anni ha investito molto nelle relazioni diplomatiche e commerciali con il continente. Sul piano delle medie imprese, ha invece indicato che i prodotti russi più richiesti sono olio di girasole, carne in scatola a basso costo, apparecchiature elettriche e generatori: “A Bamako, la capitale del Mali, l’elettricità è disponibile solo sei ore al giorno. I generatori venduti lì sono americani: la Russia semplicemente non è presente sul mercato”.
Kureev ha però riconosciuto che per le imprese russe restano nodi cruciali le garanzie di pagamento, la mancanza di un supporto logistico adeguato e i costi del personale: “Mantenere uno specialista competente in Africa costerebbe ad un’azienda almeno 750 mila rubli al mese. L’unico modo per ridurre queste spese è mettere insieme i fondi e creare società commerciali comuni”.
Infine, sul piano della competizione internazionale, Kureev ha avvertito che un’eventuale fine della guerra in Ucraina potrebbe facilitare l’ingresso delle aziende alimentari ucraine nel mercato africano, invitando così gli imprenditori russi a cogliere ora le opportunità offerte dalla situazione attuale.
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