di: Andrea Spinelli Barrile | 25 Agosto 2025
Anche la Nigeria vorrebbe rivolgersi al mercato, tramite l’emissione di obbligazioni e titoli di Stato, per rifinanziare il debito del suo settore elettrico: la settimana scorsa, le autorità nigeriane hanno approvato un piano graduale per rifinanziare quattro trilioni di naira (2,61 miliardi di dollari) di debito nel settore energetico per stabilizzare il settore e migliorare l’approvvigionamento energetico. Lo si apprende da una dichiarazione del ministro delle Finanze, Olawale Eduna.
Il 13 agosto il presidente Bola Tinubu ha approvato questo piano, volto a ristrutturare i debiti di 27 società produttrici di energia elettrica nel periodo 2015-2023, ed Eduna ha chiarito che il rifinanziamento verrà effettuato entro tre o quattro settimane sotto la supervisione dell’Agenzia di gestione del debito pubblico.
Il piano prevederebbe l’emissione di obbligazioni e l’introduzione di altri strumenti per dilazionare nel tempo gli obblighi di rimborso, misure che sarebbero in linea con le riforme del settore, tra cui il taglio del 35% dei sussidi all’elettricità e l’aumento delle tariffe per i consumatori urbani, che consentiranno di risparmiare circa 1,1 trilioni di naira (718,6 milioni di dollari) all’anno allo Stato nigeriano.
Ad aprile, la Nigeria ha ridotto le esportazioni di elettricità verso il Niger del 42%, da 80 Mw a 46 Mw, causando un calo del 30-50% della produzione nigerina e interruzioni programmate. Il motivo è la carenza di gas e di investimenti nel settore energetico nigeriano, con la Nigeria che produce poco più di 5.000 Mw di elettricità, appena sufficienti a soddisfare il fabbisogno immediato di oltre 200 milioni di cittadini del grande Paese africano.
© Riproduzione riservata




