di: Gianfranco Belgrano | 18 Agosto 2025
Il governo angolano ha annullato un accordo controverso che avrebbe previsto la cessione di quote significative in tre blocchi petroliferi offshore a Namcor, la compagnia petrolifera statale della Namibia.
Lo riferiscono media specializzati e dei due Paesi, precisando che il ministero del Petrolio angolano ha ritirato l’intesa con Sonangol che avrebbe concesso a Namcor interessi strategici in tre aree chiave tra i bacini marittimi di Cabinda e altri.
Le motivazioni alla base di questa decisione non sono del tutto chiarite, ma si inserisce nel contesto di ritardi significativi e incertezze sulla conclusione definitiva dell’operazione. Secondo fonti namibiane, l’intesa è infine saltata, con il rimborso del deposito già versato.
Secondo Africa Intelligence, la trattativa era ferma da tempo, ostacolata dall’inerzia del consiglio di amministrazione di Namcor e da richieste economiche ritenute irrealistiche da parte di Sonangol.
La situazione si è congelata nel 2023, quando l’amministratore delegato di Namcor Immanuel Mulunga era stato sospeso in seguito ad accuse di corruzione legate proprio a questa trattativa. Sebbene successivamente sia stato scagionato dalla Commissione anti corruzione namibiana nel 2024 l’uomo è stato comunque licenziato.
L’annullamento dell’accordo con Namcor mette in luce una certa cautela di Luanda nei confronti di partnership esterne per il controllo di risorse strategiche e rappresenta una battuta d’arresto per le ambizioni di Namcor di espandersi nella regione.



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