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Africa: continua a crescere il commercio intercontinentale

di: Redazione | 9 Marzo 2023

Nonostante le crescenti richieste di un aumento del commercio intracontinentale, le imprese in Africa stanno approfittando degli accordi commerciali preferenziali con altre regioni e ignorano gli accordi locali di libero scambio. Queste le informazioni fornite dai risultati di uno studio della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad) sul Mercato comune per l’Africa orientale e meridionale (Comesa), secondo i quali i commercianti africani stanno approfittando delle tariffe di importazione favorevoli fornite da Stati Uniti, Canada, Unione europea e Giappone (le “quad nazioni”) nell’ambito di diversi accordi commerciali preferenziali (Pta).

Per questo motivo, il commercio tra i blocchi regionali è rimasto sostanzialmente indietro rispetto alle transazioni con le nazioni Quad. Ad esempio, le esportazioni verso l’Ue, gli Stati Uniti, il Giappone e il Canada nel 2018 valevano 25,6 miliardi di dollari, rispetto ai 9,3 miliardi di dollari del commercio tra gli stessi Stati membri del Comesa.

Nello specifico, il Burundi ha trasportato nel 2018 prodotti per un valore di 44,8 milioni di dollari verso le nazioni del Quad, ottenendo esenzioni fiscali sulle importazioni di articoli per un valore di 2 milioni di dollari su un totale di 2,2 milioni di dollari coperti dai Pta. Tuttavia, nello stesso periodo di tempo, i commercianti burundesi hanno utilizzato solo il 17,3% delle esenzioni dai dazi fornite da Comesa per l’esportazione verso i Paesi membri e il 77,5% delle esenzioni dai dazi fornite dall’Eac (Comunità dell’Africa orientale).

Allo stesso modo, le imprese in Uganda hanno ricevuto il 96,9% delle esenzioni concesse dalle Nazioni Quad, rispetto a solo il 17,1% sotto Comesa e il 74,7% sotto l’Eac.

L’Unctad sostiene che le “complesse e severe” leggi di origine, che impediscono alle imprese locali di beneficiare delle agevolazioni commerciali previste dai trattati regionali, siano la causa principale di questa situazione. “Le regole di origine possono essere complesse da rispettare, in particolare per i prodotti realizzati utilizzando materiali provenienti da Paesi diversi attraverso le catene del valore globali, e possono rendere difficile per i prodotti beneficiare delle preferenze commerciali”, ha affermato l’organizzazione in una nota. “Questa complessità può impedire alle imprese africane di beneficiare degli accordi commerciali preferenziali che i governi del continente hanno sempre più firmato per aumentare il commercio intra-africano”, ha aggiunto l’Unctad. [Da Redazione InfoAfrica]

© Riproduzione riservata

Leggi il nostro zoom nel numero di dicembre dedicato alle opportunità legate allo sviluppo di un’area di libero scambio continentale: https://www.africaeaffari.it/rivista/golfo-chiama-africa

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