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Libia: Una mostra congiunta con l’Italia sulla cooperazione nel settore dell’archeologia

di: Redazione | 27 Settembre 2021

L’Ambasciata italiana a Tripoli ha annunciato l’inaugurazione mercoledì di una mostra archeologica congiunta con il partner libico che si terrà al Castello Rosso nella capitale Tripoli; il museo ospiterà la mostra dal titolo Libia-Italia: un patrimonio culturale comune, come si apprende da un comunicato della sede diplomatica italiana.

“La mostra si propone di presentare la profondità della cooperazione italiana e libica nel settore dell’archeologia, mostrando il lavoro congiunto svolto negli ultimi settant’anni da archeologi di entrambi i Paesi”, si legge nella nota. L’Ambasciata italiana ha osservato inoltre che la mostra sarà “un’occasione unica per conoscere meglio i luoghi, i monumenti e le caratteristiche principali che hanno reso possibile questa intensa collaborazione”.

L’evento apre anche l’iniziativa “cooperazione in mostra”, un ciclo di tre mostre ispirate alle tre principali aree geografiche libiche: Tripolitania, Cirenaica e Fezzan. Le scuole locali sono l’obiettivo principale dell’iniziativa fa sapere l’ambasciata. Gli studenti possono visitare la mostra fino alla fine di dicembre, prima che questa  si sposti a Bengasi. L’evento è promosso dall’Ambasciata d’Italia e dal dipartimento delle Antichità della Libia. Il progetto è finanziato dal ministero degli Affari esteri italiano e ideato dalla Fondazione Meda-Mediterraneo antico.

All’evento inaugurale hanno partecipato tutte le missioni archeologiche italiane che operano in Libia. L’inaugurazione mette in luce “un universo vario e dinamico, attivo nella conservazione di incisioni rupestri, relitti sottomarini e città antiche come Cirene, Leptis Magna, Sabratha e Necropoli” si legge nella nota.

L’inaugurazione della mostra coincide anche con la ripresa dei lavori archeologici nella tomba di Mitra. Si tratta di “un sepolcro ipogeo romano situato nel centro di Tripoli”, in cui sono conservati parte degli affreschi usati per decorare la cripta funebre. La professoressa Luisa Musso capo di della missione archeologica dell’Università Roma 3, in coordinamento con l’Istituto centrale per il restauro (Icr), dirige i lavori di restauro finanziati dal ministero degli Affari esteri.

L’Italia, inoltre, attiverà presto corsi di specializzazione concepiti per lo staff tecnico del dipartimento delle Antichità libico, con focus sulla archeologia subacquea. sulla conservazione dei mosaici e la gestione degli archivi. L’Ambasciata ha spiegato che queste attività sono tutte parti fondamentali del trattato di amicizia italo-libico firmato nel 2008 a Bengasi. “Questi elementi delineano il ruolo preminente delle relazioni culturali nella cooperazione internazionale”, conclude la nota. [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata

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