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A Macfrut, settore ortofrutta chiave di sviluppo per l’Africa

di: Redazione | 8 Maggio 2019

Al via questa mattina (8 maggio), presso la Fiera di Rimini, la 36° edizione di Macfrut. L’inagurazione è stata affidata alla viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Emanuela Del Re che ha espresso parole di elogio per la fiera, vetrina dell’ortofrutta italiana nel mondo, partita con il pieno di visitatori sin dalle prime ore del mattino.
“Promuovere l’innovazione tecnologica, come Macfrut fa, costruendo ponti tra imprenditori italiani e stranieri, significa non solo incrementare gli scambi commerciali e il Prodotto interno lordo, ma avere a cuore il destino del nostro pianeta – ha detto la viceministra – Innovazione agricola vuol dire combattere fame e malnutrizione infantile, produrre in maniera sostenibile riducendo gli effetti dei cambiamenti climatici sull’agroindustria, creare opportunità di lavoro e sviluppo anche nelle comunità più svantaggiate portando loro le conoscenze tecnologiche, e anche i valori, italiani”.
La viceministra Del Re ha ricordato come il Pil continentale africano sia destinato a crescere del 4 per cento nei prossimi cinque anni. Una crescita che potrebbe non bastare per dare un’occupazione a tutti i giovani africani, 30 milioni ogni anno, che si affacciano al mondo del lavoro: “La Banca Mondiale ha stimato che il settore agricolo potrebbe valere 1000 miliardi di dollari entro il 2030. Ma se aumenteremo le capacità produttive del continente senza garantire l’accesso ai mercati di sbocco, i nostri sforzi non saranno serviti a nulla. Per questo è importante una fiera come Macfrut, orientata a dare risposte a questi problemi. Così l’Africa potrà mostrare al mondo che un nuovo modello di sviluppo è possibile, uno sviluppo condiviso. L’Italia, come l’Europa, è chiamata a cogliere queste grandi opportunità”.
“Nelle ultime edizioni abbiamo raddoppiato il numero degli espositori, i visitatori e il fatturato – ha sottolineato il presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini – ricompattando l’intero settore ortofrutticolo intorno a questa fiera”.
Piraccini ha salutato i numerosi Paesi dell’Africa partner della rassegna, ringraziando anche Ice Agenzia per il continuo supporto nel percorso di internazionalizzazione. Proprio il direttore dell’Ice, Roberto Luongo, ha ricordato come l’Italia si possa e debba presentare come integratore verticale di diverse tecnologie, invitando tutti gli operatori del settore ad affidarsi all’agenzia per l’apertura ai mercati esteri.
L’assessora all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli, ha ribadito l’importanza della fiera inaugurata oggi per le politiche della Regione: “Macfrut, per noi, rappresenta una fiera importantissima. Se non si fosse deciso lo spostamento a Rimini oggi non saremmo a festeggiare questi numeri straordinari. Numeri che ci dicono che il settore si è ritrovato intorno a una fiera che si apre come vetrina sul mondo, presupposto fondamentale per incidere a livello internazionale in maniera adeguata”.
Una fiera che dall’Emilia-Romagna sia apre al mondo: “Dedicarsi all’Africa ha un significato profondissimo, ma viene dopo un lungo lavoro fatto da Macfrut con i paesi dell’America Latina e dell’Asia, un vero lavoro globale. Sull’agroalimentare in Emilia-Romagna, lungo la via Emilia, abbiamo Macfrut per l’ortofrutta, il Sana che è la seconda fiera europea del biologico e il Cibus per le produzioni di alta qualità. Ma oltre a far lavorare assieme il sistema fieristico servono delle fiere di filiera: ce n’era necessità e su questo abbiamo puntato”.
Dalla fiera inaugurata oggi a Rimini possono arrivare sollecitazioni importanti per il livello comunitario: “Bisogna insistere perché l’Europa sia il punto di riferimento per i grandi dossier internazionali – ha sottolineato l’assessora Caselli – non è più accettabile che per esportare in un Paese ogni nazione europea debba aprire un suo dossier. Su questo serve uno sforzo corale. Quella di Macfrut è una grandissima occasione per ritrovare uno spirito di corpo di fronte alle sfide di tutti i giorni, lavorando uniti”.
A nome dei diversi paesi africani presenti a Macfrut è intervenuto Thsibangu Kalala, ministro dell’Agricoltura della Repubblica Democratica del Congo. Un paese ricco di risorse, foreste, minerali e terra fertile, che oggi investe molto sul cobalto, tanto da produrne il 60 per cento del totale mondiale: “Ma il nostro futuro non passa per il cobalto. Per creare lavoro investiremo sull’agricoltura e per questo sono qui, per invitare gli operatori a sfruttare le opportunità di investimento che il nostro paese offre, con benefici per entrambi”. Il ministro ha ricordato poi come l’Unione africana abbia deciso di portare al 10 per cento la quota di spese dei diversi paesi del continente destinate all’agricoltura, segno della centralità del settore primario negli anni a venire.

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